Questo post e' apparso originariamente sulle pagine del sito Chievo West Side nel giugno 2006. Lo riportiamo su questo blog dove intendiamo lasciarlo disponibile per la consultazione e il commento.
CHIEVO AI PRELIMINARI CHAMPIONS, JUVE IN SERIE B, INTER CAMPIONE D'ITALIA. Sono questi i verdetti dopo la sentenza d'appello del maxi processo Moggiopoli. La vergognosa riduzione delle pene a Milan, Lazio e Fiorentina non impedisce al Chievo di giocarsi l'Europa che conta a livello di preliminari.
Le tre squadre giocheranno tutte in serie A (con penalizzazioni differenti) e il fatto più indegno sta nel fatto che il Milan potrà disputare la Champion's e le altre due squadre, più compromesse nello scandalo, riescono comunque ad evitare la serie B. L'unica squadra quindi retrocessa nella serie minore rimane la Juventus che partirà con una penalizzazione ridotta (17 punti anzichè 30) che potrebbe significare un solo anno di serie B. Troppo poco considerato che la richiesta (giustamente) era la serie C. La sentenza ha aspetti poco limpidi e vergognosi come il proscioglimento di Carraro, una riduzione a tutti i livelli (club o singoli) delle pene del primo grado di giudizio e la sensazione di voler salvare, per interessi economici, un gruppo di personaggi e di società che non fanno onore al nostro campionato e al nostro paese. La commissione arbitrale che ha ulteriormente ridotto le penalizzazioni, a campionato 2006/07 abbondantemente in corso, non ha fatto altro che rendere ancor piu' vergognosa l'intera vicenda.
Quel che rimane di positivo sostanzialmente è che comunque un minimo di giustizia si è prodotta e, nel caso del Chievo, la constatazione che grazie agli illeciti altrui si possono giocare i preliminari della Champions League (come avevamo pronosticato nelle nostre ottimiste opinioni).
Da segnalare, infine, l'assegnazione all'Internazionale dello scudetto numero 14 per il club neroazzurro. Scudetto anomalo che sostanzialmete premia la prima delle squadre non coinvolte nello scandalo in base ad un principio che rende un valore all'onestà e lealtà del patron Moratti. Onestà e lealtà, peraltro, messe fortemente in dubbio da una lunga serie di eventi, dallo scandalo passaporti al pedinamento di Vieri.
Per quanto riguarda le reazioni del resto del mondo giornalistico alla sentenza pare prevalente, e poco accettabile, un atteggiamento da "tarallucci e vino" di marca italiana troppo pragmatico e legato agli interessi più che ai principi. Rara eccezione in questo panorama e' Rino Tommasi, come sempre rigoroso nei suoi principi e ferreo nei ragionamenti, che nelle pagine del suo sito ha definito "questa vicenda, dall'inizio alla fine (e soprattutto alla fine) [...] un episodio davvero vergognoso."
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