lunedì 26 marzo 2007

Speciale 2006: un anno di calcio, un anno di Chievo

Questo post e' apparso originariamente sulle pagine del sito Chievo West Side nel dicembre 2006. Lo riportiamo su questo blog dove intendiamo lasciarlo disponibile per la consultazione e il commento.

Il 2006 è stato senza dubbio alcuno un anno strordinario. Nel bene e nel male ci ha proposto situazioni e frangenti che comunque vada costituiscono già parte della storia del calcio: in pochi mesi la Juventus è passata da campione d'Italia alla infamante serie B, l'Italia si è aggiudicata un mondiale rocambolesco, il Chievo si è trovato ai preliminari della Champions League!

Calciopoli

Il 2006 è stato l'anno di Moggiopoli. Cosa ci lascia in eredità? Ci lascia un po' di giustizia ma anche purtroppo la sensazione di una giustizia troppo blanda rispetto all'entità di quello che è venuto a galla. Ci lascia in eredità un senso di credibilità dello sport, in particolare il calcio, troppo basso.

Mondiali

Il 2006 è stato l'anno dell'incredibile vittoria dell'Italia al mondiale. Italia allenata da Lippi, il cui figlio è risultato compromesso negli scandali, ex allenatore della Juve della triade. Italia in cui hanno giocato, onorando alla grande la maglia, molti giocatori della Juve indagata tra cui il pallone d'oro Cannavaro. Italia che, proprio come nell'82, ha trovato il modo di costituire un gruppo invincibile come conseguenza degli scandali e delle accuse della stampa europea. Il mondiale vinto, concomitante a Calciopoli, appartiene a pieno titolo alla storia sportiva e sociale di un paese come l'Italia dove la contraddizione è attributo costante e caratteristico. Ci piace pensare che a calciare i rigori, con coraggio e fermezza, siano stati nell'ordine giocatori di Milan, Inter, Roma, Juventus e Palermo (Grosso non era ancora neroazzurro). In sostanza tutto lo stivale ha contribuito ad un successo che assume comunque un dolce sapore di vendetta sui transalpini nazionalisti che ci avevano beffato con il golden goal di Trzeguet all'Europeo del Millennio. Il rigore dubbio del primo tempo e la testata di Zidane a Materazzi sono il loro ricordo di una finale che hanno perso nel modo più crudele.

Campionato

Il 2006 ci lascia in eredità due striscie record, entrambe di 11 vittorie, della Roma di Spalletti e dell'Inter di Mancini. Entrambe non coinvolte in Calciopoli, hanno dominato il panorama italiano fronteggiandosi nelle finali di Coppitalia e Supercoppa.

Il Chievo e l'Hellas

Veniamo ora al calcio veronese. Il Chievo ha vissuto, al pari dell'Italia, un anno carico di contraddizioni. I preliminari di Champions hanno toccato il top storico della storia clivense ma in pochi mesi è stato tutto mandato all'aria da una serie di partite deludenti che hanno compromesso il cammino europeo e portato i gialloblù nei bassifondi della A. Pillon è passato da allenatore-eroe ad una esonero cha ha ri-portato Gigi Del Neri dopo qualche anno sulla panchina che lo aveva reso famoso. Una restaurazione discutibile ma che comunque ha permesso al Ceo di riprendere fiato in campionato e di approdare ai quarti di Coppa Italia. Nonostante l'inizio non esaltante va detto che ad ogni modo questo 2006 ha nuovamente consacrato la supremazia del Chievo nell'ambito cittadino con l'Hellas che non solo è rimasta nella serie minore ma che addirittura rischia seriamente la serie C se dovesse continuare con questi risultati.

Da una lato la soddisfazione per 5 anni di dominio consecutivi ma anche quanlche rammarico per il coinvolgimento un po' freddo della città veronese che sicuramente ha una tradizione helladina ma dovrebbe riconoscere il primato clivense e la sua costanza dal 2000 in avanti. La passione non "mediterranea" della città scaligera è forse dovuta anche alla mancanza di un derby, quello dell'Arena, che manca in campionato da non poche stagioni e che si potrebbe rivitalizzare ad esempio con una manifestazione benefica "Trofeo Città di Verona" da disputarsi nel pre-campionato o nella pausa natalizia.

La West Side

Infine noi, la West Side. Il 2006 ci ha definitivamente affermati, con quasi duemila visitatori unici (1767) e oltre tremila contatti (3242) alla nostra home page. Stiamo lentamente costruendo una tradizione e un gruppo di fedeli appassionati che ci segue con interesse nel nostro modo di documentare e di commentare con stile particolare le vicende del Chievo nel contesto italiano. Le nuove sezioni "Chievo in English" e qualche ritocco all'immagine sono il segno non di un cambiamento ma di un progressivo ampliamento e miglioramento dei contenuti e della forma. Il 2007 sarà forse un anno di assestamento per il Calcio del Bel Paese e siamo ben certi, nel farvi gli auguri, che il nostro sito e i ragazzi del Chievo resteranno protagonisti di quello che consideriamo il calcio che Verona merita: la serie A.

martedì 20 marzo 2007

L'opinione sul campionato 2005/06

Questo post e' apparso originariamente sulle pagine del sito Chievo West Side nel giugno 2006. Lo riportiamo su questo blog dove intendiamo lasciarlo disponibile per la consultazione e il commento.

CHIEVO AI PRELIMINARI CHAMPIONS, JUVE IN SERIE B, INTER CAMPIONE D'ITALIA. Sono questi i verdetti dopo la sentenza d'appello del maxi processo Moggiopoli. La vergognosa riduzione delle pene a Milan, Lazio e Fiorentina non impedisce al Chievo di giocarsi l'Europa che conta a livello di preliminari.

Le tre squadre giocheranno tutte in serie A (con penalizzazioni differenti) e il fatto più indegno sta nel fatto che il Milan potrà disputare la Champion's e le altre due squadre, più compromesse nello scandalo, riescono comunque ad evitare la serie B. L'unica squadra quindi retrocessa nella serie minore rimane la Juventus che partirà con una penalizzazione ridotta (17 punti anzichè 30) che potrebbe significare un solo anno di serie B. Troppo poco considerato che la richiesta (giustamente) era la serie C. La sentenza ha aspetti poco limpidi e vergognosi come il proscioglimento di Carraro, una riduzione a tutti i livelli (club o singoli) delle pene del primo grado di giudizio e la sensazione di voler salvare, per interessi economici, un gruppo di personaggi e di società che non fanno onore al nostro campionato e al nostro paese. La commissione arbitrale che ha ulteriormente ridotto le penalizzazioni, a campionato 2006/07 abbondantemente in corso, non ha fatto altro che rendere ancor piu' vergognosa l'intera vicenda.

Quel che rimane di positivo sostanzialmente è che comunque un minimo di giustizia si è prodotta e, nel caso del Chievo, la constatazione che grazie agli illeciti altrui si possono giocare i preliminari della Champions League (come avevamo pronosticato nelle nostre ottimiste opinioni).

Da segnalare, infine, l'assegnazione all'Internazionale dello scudetto numero 14 per il club neroazzurro. Scudetto anomalo che sostanzialmete premia la prima delle squadre non coinvolte nello scandalo in base ad un principio che rende un valore all'onestà e lealtà del patron Moratti. Onestà e lealtà, peraltro, messe fortemente in dubbio da una lunga serie di eventi, dallo scandalo passaporti al pedinamento di Vieri.

Per quanto riguarda le reazioni del resto del mondo giornalistico alla sentenza pare prevalente, e poco accettabile, un atteggiamento da "tarallucci e vino" di marca italiana troppo pragmatico e legato agli interessi più che ai principi. Rara eccezione in questo panorama e' Rino Tommasi, come sempre rigoroso nei suoi principi e ferreo nei ragionamenti, che nelle pagine del suo sito ha definito "questa vicenda, dall'inizio alla fine (e soprattutto alla fine) [...] un episodio davvero vergognoso."

lunedì 19 marzo 2007

Scandalo intercettazioni: storia di una truffa indegna e colossale

Questo post e' apparso originariamente sulle pagine del sito Chievo West Side nel maggio del 2006. Lo riportiamo su questo blog dove intendiamo lasciarlo disponibile per la consultazione e il commento.

Da qualche settimana il calcio italiano, alla vigilia del mundial, vive in uno stato di confusione e sdegno conseguente alle intercettazioni telefoniche che hanno rivelato l'esistenza di una cupola capitanata da Moggi e supportata da elementi Figc e designatori arbitrali. Nel campionato 2004-05, ma è lecito supporre che il discorso sia valido per molte stagioni, questi personaggi hanno manipolato il nostro campionato favorendo in maniera sistematica e scorretta la Juventus e altre squadre che, in condizioni di difficoltà, hanno deciso di "abbassarsi" a sistemi così vergognosi per trarne vantaggio.

Coinvolti nelle intercettazioni telefoniche sono ovviamente Moggi, l'amministratore delegato della Juve Giraudo, i designatori Pairetto e Bergamo, l'arbitro De Santis, Mazzini della Figc e una serie di elementi (troppi!) che con minore frequenza si sono resi partecipi di questa truffa indegna.

I CONTENUTI

Il contenuto delle telefonate è agghiacciante: Moggi che concorda l'arbitro da designare per alcune partite chiave, i designatori che accettano o discutono come fosse una cosa possibile, presidenti che chiedono aiuto a "Lucianone", squadre che "devono essere punite", giocatori che vanno ammoniti in maniera chirurgica e personaggi scomodi come Zeman che vanno "eliminati".

Sostanzialmente ben più della metà della stagione 04-05 (nella quale il Chievo ha dovuto lottare a lungo per sudarsi la salvezza) è stata condizionata e quindi falsata da gare precedute da accordi tra i vertici della cupola. La Juve compare in quasi tutte le situazioni ma anche Lazio, Fiorentina e Milan in misura decrescente paiono coinvolte nel sistema.

LE CONSEGUENZE

Immediato è arrivato lo sciogliemento del consiglio d'amminstrazione della Juve (compresa la famosa Triade), le dimissioni di Carraro, Mazzini, l'esclusione di De Santis dal mondiale e un ribaltone nella classe arbitrale in quasi tutti i vertici calcistici italiani.

Per quanto riguarda le conseguenze della giustizia penale bisognerà attendere il lavoro incessante delle varie procure che indagano contemporaneamente su tutti i fronti. La giustizia sportiva invece deve essere impietosa con chi ha truffato in maniera sistematica, antisportiva e volgare le altre squadre del campionato compromettendo la lotta scudetto ma anche quella per la retrocessione. In nessun modo si potrà mai calcolare quanto Moggi (sin dai tempi del Napoli) abbia alterato gli esiti del campionato italiano. Il Chievo in questo e' certamente fra le squadre che legittimamente avrebbero diritto a riconoscimenti persino superiori a quelli guadagnati sul campo.

Una conseguenza che ci attendevamo ma che evidentemente non trova riscontro riguarda le dimissioni del presidente Galliani che purtroppo non sembra intenzionato a lasciare la poltrona della Lega a qualche personaggio che sia più al di sopra alle parti. Non è di personaggi come lui che il calcio italiano ha bisogno.

LA NOSTRA SODDISFAZIONE

In questa vicenda che certamente sporca l'immagine dell'Italia intera agli occhi degli osservatori stranieri credo che noi della West Side possiamo andare fieri nell'avere anticipato, come altri del resto, quanto di disonesto e di organizzato vi fosse nella Juve della Triade. I pesanti torti subiti negli scontri diretti e le prepotenze della Signora nell'arco di tante stagioni hanno giustificato e resa necessaria quello spazio antigobbo che da sempre contraddistingue il nostro sito. Viste le proporzioni dello scandalo è quindi motivo di soddisfazione l'aver dedicato una sezione che non significa rivalità o astio sportivo contro la Juve ma soltanto l'indignazione per una dirigenza bianconera e per una situazione insostenibile e palese purtoppo celata dai mezzi di informazione o comunque minimizzata.

Trasmissioni sportive che lottavano per aver Moggi ospite... ingiustizie arbitrali fatte passare per "sudditanza psicologica".

La linea della West Side la conoscete, le nostre pagine in archivio sono la prova di una chiarezza di opinioni che trovando ora riscontro nei fatti siamo certi che aumenterà la stima di chi, come noi, tifa Chievo e ama il calcio.

venerdì 16 marzo 2007